sabato 27 febbraio 2016

ANTARTIDE - IL RITORNO

Domani salirò sulla nave che mi dovrà portare verso casa, ormai manca solo il viaggio di ritorno, l'opera è quasi finita, mancano solo i saluti a tutti voi che mi avete seguito e fatto compagnia ed io vi ringrazio con tutto il cuore.

Ma come ogni persona che scrive una canzone,  scrive un libro, dipinge un quadro, lo dedica a qualcuno, io voglio dedicare a tutta la mia famiglia da mia moglie ai miei figli questo diario e questa missione. 

Anche loro come me o forse di più, hanno dovuto collaborare,  rinunciare ad una cosa molto importante che niente e nessuno può ridargli, l’affetto di questi 4 mesi. 

Mi sono perso  piccole cose forse, ma molti importanti, il compleanno delle gemelle, i lavoretti di Natale a cui ogni anno ho dato il mio piccolissimo contributo,  però quelli di quest’anno li ho visti per foto e le gemelle ne hanno fatto qualcuno in più per me. 

Mi sono perso le sere sul divano davanti al camino con loro che si addormentano tra le mie braccia, con le litigate su chi si deve mettere a sinistra, chi a destra ed il terzo addosso, con la mamma che dice: "Ma portali a letto, non li far addormentare così".  

Mi sono perso il controllo dei loro compiti, che quando chiedo: "Mi fate vedere cosa dovete studiare", come sono contenti di farmi vedere i voti che hanno preso a scuola. 

Tutto questo ed altro è mancato a me ed a loro, ma se io sono qui è anche per  loro, non solo per mio senso d’avventuriero. 

Vi garantisco che tutto questo  ha anche degli effetti  negativi.  La moglie, lavorando, con tre figli da sola, le gemelle quest’anno hanno dovuto rinunciare a fare un po’ di sport ed a me è dispiaciuto molto. Abbiamo tutti rinunciato a qualcosa per poi avere dei risultati in futuro.  Ecco perché ringrazio  tutta la mia famiglia e spero di recuperare in parte il tempo perso, anche sé sarà impossibile.

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