domenica 31 gennaio 2016

ANTARTIDE, DIARIO 23-31 GENNAIO


Sabato 23 gennaio
Siamo a Prud' Homme. Una settimana e si riparte, così dicono, ma bisogna vedere.
Io e Mirko dobbiamo sistemare i trattori e  fare il tagliando completo.  Salvo imprevisti ci vuole almeno un giorno di lavoro a trattore. 


Jacky e Jean Luc devono sistemare il trattore n° 8, il quale prima di partire ha avuto dei grossi problemi (infatti non è partito aveva un problema al cambio e nel smontarlo sono usciti altri guasti per usura). Il tempo che siamo andati a Concordia e tornati;  il cambio è andato ad Hobart in Tasmania  per essere revisionato, ed è pure rientrato, così adesso devono rimontare tutto, e per tirare giù il cambio hanno dovuto smontare anche tutto il motore. Un bel lavoro di una settimana piena,  e questa volta vogliono portalo su a Concordia. È differente come trattore, perché ha le stesse funzioni del gatto delle neve, ma molto più potente, per spalare la neve.  

Stiamo avendo giornate molto ventose e con le temperature alte, se così le possiamo chiamare intorno ai 2°. Il ghiaccio sul mare continua a rompersi e prendere il largo, ci sono dei momenti che sembra vedere un formicaio di ghiaccio, tutti lì  a cavalcare le onde del mare per allontanarsi dalla costa, così il paesaggio cambia ora dopo ora.

Ad un certo punto abbiamo visto anche una foca sopra ad un piccolo iceberg  che dormiva,  e questo prendeva il largo. 
I pinguini sono sempre quelli più buffi, ma vederli adesso fanno tristezza: gli spazi sugli scogli sono molto ristretti ed i piccoli basta che si allontanino di pochi centimetri che vengono subito presi a beccate dagli altri pinguini per difendere il loro piccolo spazio, ma soprattutto per difendere il loro figlio. Se questo ha un fratello è messo molto male, perché il proprio padre non abbandona il nido per proteggere il fratello, si allunga di poco per cercare di difenderlo. A  volte ci riesce, altre no ed il piccolo le prende di brutto e devo dire che qualcuno di loro non ce la fa; ma non possiamo intervenire
noi. Essendo troppo piccoli, se li tocchiamo i loro genitori sentendo poi il nostro odore sul piccolo e non gli danno più da mangiare e dunque sarebbe morte certa per loro.  

Il giorno 20 gennaio 4 persone, tra cui Anais e Clear e due glaciologi, hanno lasciato la base per rientrare in Francia.

Ormai iniziano i rientri. Pian piano dovremo rientrare quasi tutti a casa, perché come a Concordia rimarranno 13 persone, anche a DDU rimane un piccolo nucleo di persone, ma non saprei dire il numero per adesso.

Oggi in base sono arrivate due donne, una dottoressa italiana che conosco, è una collega di lavoro, faceva servizio a Livorno, adesso è stata trasferita a Roma. Ripartendo per Concordia il medico che sta qua deve venire con noi ed in base non c’erano dottori, lei attualmente stava a Concordia,  però già le era arrivato il cambio con il dottore che deve fare l’inverno. Essendo, diciamo, quella un po’ più libera  (perché tra Italiani e Francesi c’è un rapporto di scambio tra persone per tamponare delle falle che si creano)  e lei conoscendo bene il Francese è venuta  qui. 
La seconda donna è una tedesca, ma ormai da 31 anni vive in Australia, ha 53 anni, è responsabile
delle spedizioni  via aerea dalla Tasmania in Antartide per le merci Francesi ed Australiane...Veramente non ho capito il suo perché viene intraversa con noi.   

Noi prima di partire chiuderemo tutti i bagagli perché non sappiamo qual è il nostro futuro, diciamo che è un po’ incerto. Dovevamo partire il 22 ma hanno già rinviato al 24. Considerando che senza
nessun problema  ci vogliono 12 giorni per arrivare a Concordia, almeno tre sul posto e 9 di rientro, siamo oltre il 13 febbraio.  

Ma per adesso non si sa nulla, va tutto deciso quando saremo a Concordia. Prima non possiamo fare ipotesi e dare certezza.  

In questa settimana abbiamo avuto anche due visite, una molto importante. La prima: sono arrivati dei turisti Russi a visitare DDU  con una loro nave; ma la seconda è la vera visita: si sono avvicinate tra DDU e PrudHomme  un gruppo di balene.  Io ho notato solo gli spruzzi d’acqua che emanano dalla schiena,  qualcuno è riuscito a vederle, in quel piccolo pezzo di mare sembrava che ci fosse una vasca idromassaggio.  

Mi sono divertito anche a vedere i pezzi di iceberg che si staccavano e prendevano il largo, i primi erano più piccoli, ma questi iniziano a diventare sempre più grandi.  

Appena avuto un po' di tempo sono andato sugli scogli a vedere i pinguini che si tuffavano in acqua, sono velocissimi a nuotare  e con un salto uscivano di nuovo  fuori. Sembrano piccoli e lenti, ma in acqua sono agili e veloci. 

58 RAID - perché è il nome che danno i francesi alla traversa e questa che andiamo a fare è la 58°
volta che percorrono la tratta, dunque quella di prima era la 57° raid.


Domenica  24   gennaio  2016
Oggi siamo ripartiti per Dome Co (Concordia  è la stessa cosa).
Da quando siamo tornati abbiamo continuato a dormire in caravan, ma ieri sera abbiamo anche cenato. Questa mattina piccola riunione per capire le ultime cose da fare.  
Abbiamo lavorato tutta la mattina,  rifatti anche tutti i pieni ai trattori e per mezzogiorno avevamo finito.  

Oggi sulla caravan a mangiare con noi c’era anche Patrice Godon  arrivato in elicottero, il quale
mi ha comunicato anche che ha fatto richiesta per spostare il mio rientro in Italia. Alle ore 14:13 siamo partiti, non vi dico che giornata di sole e caldo che fa oggi, da prendere una super  tintarella. Fuori si sta una favola e con questo sole ci vorrebbe un bel lettino da mare e godersi la giornata con un bella dormita. 

Ma questo è un sogno, la realtà è che bisogna partire. Pensare di lasciare questo paradiso per affrontare chissà che giornate di tempo cattivo mette un po’ di tristezza.  

Si riparte con tre trattori legati tra di noi per tirare il carico. Dopo quasi due ore il primo trattore si sgancia e ci saluta,  così  Mirko davanti senza carico ed io dietro con il mio bel trenino questa volta più lungo e più pesante. Forse, facendo più freddo e il secondo tratto di strada essendo un po’  più
congelato, regge meglio il peso. O forse perché adesso è arrivato più gasolio da portare sopra,  dopo 5 ore di cammino, a circa 57 km dalla partenza, abbiamo recuperato il resto del carico che avevano portato nei giorni precedenti. 

Dunque il nostro trenino è fatto da Mirko davanti che tira tre cisterne di gasolio da 12.000 litri, una corda grande, io con il mio trattore, che non è più quello del primo viaggio, adesso ho anche il
tettuccio apribile, dunque si sta un po’  meglio.  Ma in una giornata come oggi comunque soffri il caldo. 

Il mio carico è costituito da una cisterna grande di gasolio (32.000 litri),  una da 12.000 litri, un carrello con due container sopra, un’altra cisterna da 32.000 litri, una cisterna a forma di container non appoggiata sugli sci ma sopra una specie di tappeto fatto di plastica molto forte ma flessibile,  e per finire i classici sci che fanno da carri-attrezzi.

Con noi abbiamo anche il trattore n° 8; è particolare, fa da spazzaneve molto forte, infatti adesso è il primo davanti, così  se trova la neve dura la sposta senza problemi. Lo guida Nicolas Segui, responsabile della traversa insieme a Tito,  anche se il suo vero nome è Christophe Voiron  che è il responsabile della base di Cap Prud’Homme.  Segue Alexandre Leluc che è  il magaziniere di
PruHomme  e supervisore dei meccanici; dietro di lui abbiamo il dottore della traversa  Martan  di 31 anni, un ragazzo  tranquillo e lavoratore, poi viene Bernad con il suo gatto delle nevi,  poi veniamo Mirko ed io  e seguono  Jean Baptiste Thiollier il fabbro  con Karen, la donna Tedesca/Australiana che abita e lavora ad Hobart; chiude la colonna  Jacky con l’altro gatto. 

Io insieme ad Alex e Jacky  controlliamo i trattori la sera, Mirko con Bernard i gatti delle nevi, Nicolas e Tito i carichi, Jean Baptiste e Karem  sono addetti ai pieni dei mezzi, ed infine il dottore è il
cuoco. 

Questa sera si è visto molto bene il sole andare giù. C’è luce molto sempre meno forte, ma c’è (anche se adesso avvinandoci a Concordia verso il 75° parallelo c’è  più luce). 

Quando siamo partiti le temperature erano di zero gradi, la pressione atmosferica 966.


Lunedì 25 gennaio 2016
Bellissima giornata – 16 gradi, pressione atmosferica 870, ma la cosa più bella è  che il Napoli ha vinto e la Juve ha perso, perciò adesso siamo in testa con +5, che qui in Antartide un +5  vuol dire giornata da mare.

Giornata molto tranquilla, anche se questa notte all’una è suonato l’allarme gruppo. È salito di pressione,  ci siamo alzati io Nicolas ed Alex,  il tempo di capire dove stava il problema ed organizzarci che abbiamo perso un' ora. Un semplice filtro intasato di una valvola  ha creato il problema. Smontato, pulito e rimontato ed il gruppo ha ricominciato a funzionare.

Con un po’  di vento ed avendo il finestrino della porta a favore sono bastati pochi millimetri aperto e si stava una meraviglia nel trattore.

Verso le 13:00 JB cioè Jean Baptiste, erroneamente, ha mandato in folle il trattore.  Nel ripartire, perché si sono fermati in un posto con dossi e più salita, non ce l’hanno fatta nemmeno con l’aiuto del gatto delle nevi.  Nel frattempo noi abbiamo camminato e si sono fatte le 13:30, dunque ci siamo
fermati per il pranzo. Loro dopo diversi tentativi hanno dovuto rinunciare lasciando il carico lì e raggiungendoci alla caravan per mangiare. Appena dopo pranzo è andato anche Mirko con il terzo trattore per dargli lo spunto per farli ripartire, infatti siamo ripartiti poi alle 15:05, ma nonostante tutto stiamo viaggiando molto bene: tra ieri ed oggi abbiamo percorso circa 180  km.  

La sera nel fare i nostri controlli ed i pieni ormai viaggiamo meglio di una catena di montaggio. Per le 21:00 riusciamo a finire  ed essere pronti per la cena. 

Questo volta il viaggio lo sto affrontando molto bene, con più determinazione e concentrazione. So che sembra tutto semplice,  ma in un attimo può succedere  di tutto. Forse nella prima traversa all’inizio ho sottovalutato un po’ la fatica che dovevamo affrontare, e quando è arrivata è stato come se non fossi pronto, ma questa volta è tutto diverso,  molto meglio, sono pronto a qualsiasi problematica che il destino ci manda.

Karem ci mette molto impegno,  ma rimane il fatto che è una donna di 53 anni.  Ma per adesso sembra non cedere, anche se  JB - per i collegamenti ed il recupero dei tubi per fare carburante - lo stiamo aiutando noi.

Martedì 26 gennaio 2016
Devo ammettere, il freddo questa volta è più pungente, forse perché il sole è meno forte visto che ci stiamo avvicinando verso l’inverno  Antartico.
Temperatura –25°,   giornata molto discreta,  leggermente nuvolosa ma bella.

Questa mattina il nostro carico era incollato e nel ripartire abbiamo spezzato anche la corda. Dopo diversi tentativi siamo riusciti a partire. Anche all' ora di pranzo è rimasto incollato. Immagino i prossimi giorni per staccarlo da terra prima di partire. 

Devo ammettere, quando più guardo questo mondo più m’ innamoro, è davvero uno spettacolo. Vedi sempre particolari nuovi riesci a vedere meglio le colline Antartiche, poi ogni tanto ci sono questi uccelli che vengono a salutarci,  sorvolano  la colonna dei mezzi e dopo circa un' oretta prendono il via e non li vediamo più.


Mercoledì  27 gennaio 2016
Temperatura –26 °, giornata nuvolosa, abbiamo trovato anche circa due cm di neve sui trattori. 
Ormai è scontato: anche oggi i carichi incollati. Dopo alcuni tentativi abbiamo dovuto rinunciare io e Mirko,  e anche quelli dietro di noi. La soluzione non è stata quella di lasciare i carichi e ripartire,  ma è venuto Nicolas con il trattore a gatto delle nevi,  ci siamo agganciati a lui e con i tre trattori siamo riusciti a ripartire,  e così anche quelli dietro. Poi i francesi hanno fatto un sistema a sgancio rapido
che senza fermarci  ci sganciamo dal trattore che ci sta tirando. 

Karem mi ha fatto vedere delle foto alle ombre degli oggetti,  ad esempio ad una nave e  ad un elicottero. Sono molto carine, così ne ho fatte qualcuna anch’io. 

Ma oggi a causa delle nuvole e della nebbia viaggiamo senza ombra, sembra che qualcuno ce l’abbia rubata. 

Forse ho trovato una descrizione più appropriata: a cosa può somigliare questo posto in mezzo a questo mondo di neve? Sembra di stare in quelle palle di vetro, io sono il personaggio che sta dentro ed intorno a me questo cerchio di neve  (che può sembrare perfetto ma non è così), il cerchio varia in base alla visibilità  ed alla conformazione della neve e del terreno, o meglio,  in base
alle colline che ci circondano,  che solo osservando bene riesci a vederle.

Il tormentone di questa missione è il gruppo elettrogeno. Fa sempre capricci
Questa sera appena arrivati mi sono messo a fare il mio lavoro di controllo trattori;  io ho l’abitudine di tenere la tuta da lavoro sul trattore,  non in caravan, perché se si ferma un trattore  mentre
camminiamo  mi metto subito la tuta da lavoro.  E così la sera, appena arriviamo, mentre loro preparano l’area di parcheggio io mi vesto nel trattore e sono  pronto; appena scendo  mi metto a lavorare. Nel fare il mio lavoro non ho notato  cosa stava facendo Alex, ma non lo vedo a
controllare; quando ho finito e sono andato in caravan officina a spogliarmi, l’ennesima sorpresa del gruppo. Ecco dove stava Alex:  si è bruciata ancora la guarnizione dove porta la turbina,  così mi sono messo a dargli una mano. 

Verso le 22:00 - cambiata la guarnizione e rimontato tutto, messo in pressione l’acqua,  la  turbina perde sempre. Jacky ha detto. "Ormai è andato, andiamo a cena".  Ma Alex, un po' testardo ma molto professionale,  ha detto: "No, io rismonto tutto e ci riprovo".  Jacky ha detto: "È inutile, ormai siamo nei pasticci senza il gruppo,  perché significa stare senza acqua fino a Concordia". Ed è andato via, ormai rassegnato, a cena. Dopo pochi secondi è arrivato Nicolas, ormai anche lui rassegnato, dicendo ad  Alex di abbandonare e andare a cena, tanto era inutile; ma Alex ormai aveva deciso di riprovarci, così io per non lasciarlo da solo sono rimasto con lui. Abbiamo rismontato tutto,  Alex a mano libera ha  rispianato la turbina mentre io la reggevo, rimessa la guarnizione e rimontato tutto.  

E devo dire che la sua testardaggine  gli ha dato ragione, infatti Nicolas ci ha ringraziato entrambi.
A  mezzanotte siamo andati a cena e Jacky, insieme a Bernard, Tito e JB hanno finito di rimontare tutto e mettere a posto le cose. L’acqua è fredda perché il gruppo è stato fermo, per riscaldarsi ci
vogliono un paio d’ore. La mia scelta è stata quella di andare a letto senza doccia,  una pulita con le salviette umidificate e a nanna, perché la mattina la sveglia alle 06:30 suona.



Giovedì 28 gennaio 2016
-29 °.   Questa notte ho dormito senza sentire nulla  fino a dieci minuti prima che suonasse la sveglia, visibilità credo ad un km di distanza.

Siamo ripartiti direttamente con tre trattori senza metterci a fare tentativi per poi arrivare sempre alla soluzione finale. Giornata tranquilla senza nessun problema. Abbiamo raggiunto la seconda pista per
atterraggio aerei  io ho controllato i trattori da solo,  Alex ha manutenzionato il gruppo e Jacky ha dovuto far scongelare i tubi di scarico del lavello, perché  nel camminare la neve gli era entrata dentro facendo da tappo, e l’acqua non scendeva bene. Nel frattempo Tito e Bernard hanno spianato un po' la pista, perciò questa sera cena alle 22:30. A turno laviamo le pentole e questa sera toccava a Jacky, ma Karem ci sta viziando un po', ogni tanto prepara un dolce modello cotto e mangiato, dunque ha fatto un p' di pentole da lavare, ed abbiamo preso in giro Jacky.



Venerdì 29 gennaio 2016
Ormai le giornate sono fredde e fuori all’aperto si fa fatica a starci.
Questa mattina Tito e Bernard hanno lavorato ancora sulla pista, noiabbiamo fatto dei travasi di gasolio, nel frattempo abbiamo staccati i carichi che si erano incollati alla neve, alle ore 09:30 siamo partiti.

Giornata molto ventosa e nuvolosa, visibilità circa 300 m.  Tre secondi fuori e sembra che ti sia rotolato nelle neve, tutto bianco. Il tempo di aprire lo sportello del trattore e l'interno cabina diventa bianco, devo ammettere è dura lavorare così, perciò è meglio il tormentone gruppo, almeno lavoriamo all’interno della caravan servizi  e non al vento e freddo. 

Nonostante la nebbia che ci ha fatto compagnia per quasi tutta la giornata abbiamo percorso 105 km. In cambio la nota dolente di oggi, diciamo. Due infortuni.  A JB, se ho capito bene, gli si è girato il ginocchio; Mirko ha accusato un fortissimo mal di schiena ed è mezzo bloccato. Questa sera tocca a lui pulire le pentola, ma l'ho fatto io senza nessun problema.

La strada è piena di dossi, e a lungo andare tutte le botte che prendi portano a mal di schiena. Devo dire che anch’io ce l'ho, ma sono di continuo a fare esercizi per tirare i muscoli.

 Le ore di lavoro sono tante,  ma di movimento fisico ne facciamo pochissimo. Se a questo aggiungiamo il freddo che penetra dentro di noi e i dossi, il fisico ne risente tanto. Io anche quando guido cerco di tenere il corpo in movimento per quel poco di spazio che abbiamo
nel trattore. Come mi sembra di aver già scritto, proprio a causa dello,scarso movimento e del freddo, anche una piccola botta sembra che si amplifichi su di noi. 

Entrambi dovranno continuare il viaggio. A JB  il dottore  ha messo un tutore al ginocchio come se fosse ingessato. Io con me avevo il Voltaren ed il dottore mi ha ringraziato perché come dicono
loro "donè a mua". I francesi dicono: "Vincenzo ha tutto, ha la borsa di Mary Poppins". Infatti  devo dire che Francesco, mio figlio, è peggio di me. Chissà da chi ha preso? Ma sono tutte quelle cose che ti aiutano a stare meglio in caso di necessità.  

Arrivati a Concordia a Mirko hanno detto che sicuramente farà il viaggio di ritorno con l’aereo  e forse anche JB. Bisogna vedere e capire sul posto cosa è successo al suo ginocchio. Noi abbiamo una sola riserva e forse il cambio viene dato a Mirko per adesso.

Ragazzi io vado a nanna che domani la sveglia lo sapete che fa ………..
Perciò buona giornata per voi e buona dormita per me.



Sabato 30  gennaio 2016
Questa mattina -38 gradi. Il freddo si fa sentire, devo ammettere che adesso  ogni tanto accendo i riscaldamenti nel trattore  per riscaldare un po’  la cabina,  anche se a me l’aria calda dà fastidio e poi mette sonnolenza  e qui questo lusso non è fattibile. 

Il freddo causa diversi problemi, poi se aggiungiamo l’altezza - ormai siamo a 3000 m - e la bassa
pressione atmosferica,  i cingoli  dei trattori perdono la tensione,  la quale è data da una camera d’aria ed  olio idraulico.  La pressione della prima si abbassa, così i cingoli perdono la tensione e per
ripristinare questa mancanza viene messo  più pressione nel circuito dell’olio. E questa mattina abbiamo dovuto,  prima di ripartire,  fare questa operazione di ripristino a due trattori. 

Mirko oggi è in caravan, non guida, è sdraiato sul letto, almeno riposa. Con me c’è Alex, e 
insieme a Bernard sono i due francesi che io comprendo meno.  

Quando ci siamo fermati alle 11:00 per la pausa tecnica  mi ha pure richiamato perché  quando ci si ferma, io con il mio trattore dovrei avvicinarmi quando più posso al suo carico, ma il problema è che quando lui si ferma, io con il mio trattore non riesco ad avanzare, i cingoli iniziano a slittare
e se continuo sprofondo nella neve  e poi non si riparte più. Ho cercato di farglielo capire, lui mi ha detto delle cose che non ho capito, e solo dopo un po’,  pensando e ripensando, forse  ho capito quello che ha detto,  ma non e stato possibile applicarlo. Alex dopo  un po’  ha capito che io non ce la faccio da solo a tirare il carico anche se stiamo già camminando,  perché  Jacky ha notato che come Alex si fermava io iniziavo a slittare, e quando i due si sono parlati la soluzione è stata fermarsi con una marcia più veloce, così  io ho più spinta. Comunque abbiamo migliorato ma non risolto il problema. 

Con me ho tantissima musica in mp3 e  finché non mi annoio faccio le giornate a tema. Oggi è la giornata di Biagio Antonacci.

Questa  mattina abbiamo sganciato anche la seconda cisterna piccola,  ma nonostante tutto dobbiamo partire con tre trattori. Dopo pranzo non siamo riusciti a partire,  così Nico ci ha dato un aiuto con
il terzo, ma poi alla pausa tecnica delle 17:00,  nonostante che Nico abbia il carico più leggero,  non è riuscito a ripartire. Ha avuto lui bisogno del terzo. Spesso dipende dai vari dossi che ci sono ed una errata valutazione e non riparti. Che poi fare quella corretta con la media di sei carichi
agganciati non è per niente facile!

Alle 18:30 i francesi hanno iniziato a parlare per radio  ma io come al solito non capivo nulla, poi ho visto che davanti si sono fermati modello sera;  ma continuavo a non capire,  poi è arrivato l’ordine di spegnere i trattori,  così nel parlare con Alex  ho capito  che il trattore n° 8 aveva dei problemi. Questo trattore, come vi ho già detto, è diverso, somiglia molto ad un personaggio di Cars  e fa
la parte del cattivo. 

Risalito sul mio trattore mi sono vestito per stare fuori  e sono andato a vedere cosa era successo  e se serviva un aiuto. Un freddo che ti paralizzava,   si è rotto un perno di uno spessore di
diametro di 8 cm.  Dopo una conversazione tra di loro, Nico ha deciso di non continuare e di fermarci per la notte,  così dopo aver fatto i pieni ai trattori perché  JB  cammina male  a causa del ginocchio, faccio il suo lavoro  e devo dire che su un team di 9 persone con due infortunati  la mole di  lavoro è aumentata, infatti finiamo più tardi la sera.

Nico ha chiesto a JB, essendo fabbro, se riusciva a ripristinare  quel perno,  e così lui insieme a Tito si è messo ad aggiustarlo. Anche noi, finito di fare tutto,  ci siamo messi vicino a loro. Io ho preso in giro Tito dicendogli che lui non era lì per aiutare JB,  ma  perché, saldando  il perno, con la saldatura il ferro si riscalda e lui con la scusa di reggerlo  si riscaldava le mani.  

Lavorare a queste temperature è dura, bisogna fermarsi spesso, entrare in caravan per riscaldarsi un po’  e poi altri 5 minuti di lavoro. 

Anche questa sera cena alle 22:30  ed io, per spirito di gruppo, insieme ad  Alex che non eravamo di turno siamo andati a lavare le pentole. Era il turno di JB con Karen,  però anche lei aiuta molto il
dottore  a cucinare e pulire la cucina  (mani di donna).


Domenica  31 gennaio  2016
Oggi -39. Fa freddo.  Io per staccare le prolunghe ai trattori e ripiegarle mi sono ghiacciato tutto, per non parlare  delle mani, sembrava che le dita mi stessero cascando.  Appena finito sono corso a mettere le mani vicino al motore del gruppo per farle riscaldare,  nel frattempo hanno montato il
perno   al trattore n° 8 .  

Alle 08:00 tutti pronti per partire. I trattore n° 8 ha preso il via, poi sono iniziate le barzellette. I primi due trattori, avendo il carico più leggero, sono partiti. Dopo circa 200 m si sono fermati, così Nico è venuto a darci una mano per partire facendo da terzo.  Ci siamo staccati  dalla neve. Nico, sganciato da noi con il sistema a sgancio rapido, corre davanti per ripartire in modo che noi non ci fermiamo, ma qui arrivano le risate: non riesce più a ripartire, ha bisogno del terzo trattore  e così anche noi dobbiamo fermarci. Ovvio, una volta fermi non si riparte.  La fortuna è che JB  non ha questi problemi, perciò soluzione: JB aiuta a partire  prima Nico davanti e poi noi. Il giochetto  ci ha fatto partire alle 08:45. 

Non sono un eroe e non mi sento tale. Un personaggio storico che  mi è simpatico  è Giuseppe Garibaldi vissuto   nel 1800. Dovunque si combatteva c’era lui,  arrivando fino nell’America del sud a Montevide, e proprio per questo  fu chiamato l’eroe dei due mondi. Lì conobbe una donna di nome Anita, anche questa una donna che combatteva con i rivoluzionari del posto. I due si innamorarono e si sono anche sposati. Anita morì all’età di 26 anni per febbre. 
Quando ritornò in Italia si risposò ed  ha fatto come me, in onore di questa Anita  ebbe una figlia che  chiamò Anita. Perché questo? Per dirvi che  io sono arrivato nel quarto mondo  che è l’Antartide  e poi posso raccontare che  ho navigato, anche se da semplice trasportato,  nei mari del profondo sud.  

Anche oggi Mirko è rimasto in caravan, non tanto per il mal di schiena, ma prendendo i farmaci antidolore gli portano sonnolenza, e adesso stiamo nel tratto più impegnativo, se usciamo fuori di
strada ribaltiamo i carichi. 

Oggi a pranzo fuori c’erano –34 gradi, in cambio siamo riusciti a partire senza l’aiuto del terzo, ma vi dico, è stata spettacolare la nostra partenza. Il trattore quando slitta va a destra e sinistra come un pazzo e tu che lo guidi non  riesci a controllarlo, anzi quanto più cerchi di tenerlo fermo, più si agita. Questo capita soprattutto al primo davanti, perché il secondo, essendo in tensione tra il carico
dietro e la corda che lo tira, è più fermo.  

Nel ripartire slittavano di brutto, ma avanzavamo molto lentamente così non ci siamo fermati. Ma vedere il trattore di Alex è stato bello, era un toro scatenato. Ad un certo punto si è anche alzato davanti, circa 10 secondi di furia e poi siamo ripartiti con calma.

Questa sera ho usato un altro sistema per non raffreddarmi le mani, ho usato tre paia di guanti caldi messi sul termosifone, il primo per agganciare i tubi del gasolio, e gli altri due mentre facevo i pieni.
Appena che sentivo che le punte della dita si stavano per raffreddare facevo il cambio quanti. Il corpo si riesce a coprire bene, ma le mani non c’è verso, infatti Nico mi ha detto: " È finita  la vacanza, il caldo di PrudHomme ormai è un sogno". 

Anche oggi un altro infortunio. Nico ha preso una distorsione alla caviglia, ma non abbiamo cambi umani, bisogna stringere i denti ed andare avanti. Farsi male qui è un attimo. Non vi dico quando
saliamo sulle cisterne del gasolio per agganciare i tubi, una semplice goccia di gasolio sulla cisterna la rende super scivolosa e se caschi da lì sopra ti fai male, perché sotto è tutto ferro. 

Io vi saluto per adesso perché come ben sapete domani la sveglia suona e visto che sono le 00:30
vado a dormire.

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